domenica 12 ottobre 2014

LA COPERTINA di "Mal(e) d'Africa"





la copertina del Romanzo




In copertina la riproduzione di una fotografia originale del 1929, che ritrae un bel giovane dell'epoca.
L'Autore l'ha scelta per rappresentare Costantino Piavotto, detto "Ceti" .

Ceti è un componente della famiglia Piavotto ed è protaginista nei primi capitoli del romanzo.
Il Capitolo 8 è dedicato a lui. 
Forse è uno tra i capitoli del Romanzo più emozionanti, ed il racconto in certi momenti è struggente. 
Il Lettore sensibile potrebbe commuoversi nel leggere la parte finale del capitolo.


Quando un Autore riesce ad emozionare e a volte a commuovere il Lettore, significa che è sicuramente riuscito nel suo intento. 
Un "Artista" non è tale, in qualsiasi settore dell'Arte, se non trasmette emozioni, se non coinvolge, se non commuove!

domenica 28 settembre 2014

NOTIZIE STORICHE



Nel Romanzo "Mal(e) d'Africa" si racconta della famiglia Piavotto di Racconigi. 
Si racconta di tutto quanto è accaduto a quella famiglia, dal 1926 al 2010.

Nel 1926 la Somalia era Colonia Italiana. 
Tra il '23 e il '28 Governatore di Mogadiscio era Cesare Maria De Vecchi, piemontese, e torinese di adozione.
La maggioranza dei coloni che emigrarono in Somalia in quegli anni (compreso i maschi della famiglia Piavotto) erano torinesi, molti dei quali strettamente legati al Partito Fascista e a De Vecchi.
Costoro si insediarono particolarmente nella zona di Genale e di Merka (100 km a Sud di Mogadiscio) ed impiantarono piantagioni di Cotone. Dopo la crisi economica mondiale del '29, il Cotone venne sostituito dal Banano. 
In questo modo la Somalia divenne per decenni l'unica fonte di produzione delle banane commercializzate in Italia.
Occorre ricordare che dalla fine degli anni '20 fino al 1963 le banane in Italia erano vendute in Regime di Monopolio, e che durante il Fascismo il Governo Mussolini stipulò particolari accordi con i produttori in Somalia, proprio perchè la maggioranza di loro era fortemente legata al Partito.
Il Monopolio sulle banane venne tolto dopo il famoso "Scandalo delle Banane" all'inizio degli anni '60 che coinvolse personalità politiche di Governo.
In Somalia si continuò a produrre banane, in libero mercato, fino ai primi anni '80, quando tutti gli Italiani residenti in quella parte dell'Africa Orientale da decenni, dovettero abbandonare tutto a causa delle note vicissitudini politiche nel Corno d'Africa e della Guerra scoppiata in Somalia.
Oggi la Somalia, che ha una terra molto fertile, purtroppo è "terra di nessuno" e questo fatto è triste e desolante.
La popolazione somala è stata decimata con centinaia di migliaia di persone che sono state uccise e altrettante che hanno dovuto fuggire!




venerdì 26 settembre 2014

PREFAZIONE DELL'AUTORE a "Mal(e) d'Africa"



PREFAZIONE  DELL'AUTORE


La storia che vado a raccontare è la storia della famiglia Piavotto di Racconigi e narra di tutto ciò che è accaduto dal 1873 (anno di nascita di Vittorina Mairano, poi moglie di Nerio Piavotto) al 2010 (anno di morte di Gigliola Trioglio, nipote di Nerio Piavotto).
Anche se i nomi dei protagonisti sono nomi di fantasia, molti dei fatti e degli avvenimenti, che qui in forma “romanzata” vengono raccontati, sono ispirati a fatti ed avvenimenti realmente accaduti ed appartengono alla Storia di un famiglia che mia Madre conosceva molto bene e che io pure, attraverso i suoi racconti, altrettanto posso dire di aver conosciuto. 
Coprono tutto il XX secolo e narrano delle forti trasformazioni avvenute all’interno di quella famiglia a seguito dell’andata in Africa, più esattamente in Somalia, di alcuni suoi componenti.
Dopo gli anni iniziali difficili, a cavallo del 1929, l’attività di coloni e produttori agricoli portò, tra gli anni ’30 e ’40, quelle persone ad arricchirsi notevolmente.
Alti guadagni che proseguirono anche dopo la II Guerra Mondiale e che, in particolare, furono assai ingenti tra il 1950 e il 1965.
Non tutti però ebbero l’opportunità di godere di quelle ricchezze, perché il “denaro”, come quasi sempre accade, crea in chi lo possiede arroganza e potere, e induce a compromessi, affari poco onesti e di conseguenza rapporti complicati e difficili, anche tra gli stessi componenti della propria famiglia.
In questo romanzo desidero raccontare alcune delle spregevoli cose che sono accadute, con fatti anche drammatici e tristi, che hanno poi consumato nell’ “anima” alcune persone di quella famiglia, che ad altre hanno fatto del male, e che hanno lasciato tutti con un grande “amaro in bocca”, per come poi le cose alla fine si sarebbero concluse.
Naturalmente a pagare per quegli inganni e per quelle ingiustizie furono le persone più buone ed oneste, ma nessuno alla fine, a mio parere, ne uscì vincitore.

Io stesso ho potuto trascorrere un breve periodo in Somalia e vivere dall’interno un‘esperienza africana. Posso dire che l’Africa, quella parte di Africa così equatoriale come la Somalia, quando la respiri e la vivi, ti inietta nelle vene e  nel cuore qualcosa di misterioso e di affascinante, qualcosa che rimarrà per sempre nel tuo DNA e che ti farà  sempre desiderare di poterci tornare… lo chiamano il “Mal d’Africa”… qualcosa che va oltre un sentimento od una emozione, qualcosa che non riesci a spiegare!

E’ per questo motivo che, mentre lo stavo scrivendo, ho desiderato chiamare questo mio lavoro “Mal d’Africa” ma poi, come tutti gli amori, che ti fanno star bene e che al tempo stesso ti fanno pure star male, considerato i guai che sono accaduti a quella famiglia, che di fatto sono stati legati all’Africa, anche l’Africa, indirettamente purtroppo!. mi ha fatto star male ed allora invece di “Mal d’Africa”.. “Male d’Africa”  ovvero  “Mal(e) d’Africa”

Dedico questo mio lavoro al ricordo di mia Mamma, che fu una delle persone che maggiormente riuscirono a vedere il “male” che in quella famiglia si era annidato, producendo solo sofferenze e delusioni.. e tanta amarezza nel ”cuore”!

Bernardino Maria Serenari


14 agosto 2014