giovedì 30 aprile 2015

LA TRAMA DEL ROMANZO




I fratelli Piavotto nel 1926 partono da Racconigi per l’Africa e vanno a fare i coloni in Somalia. 
Prima la crisi del 1929 e poi il dramma di Ceti, dopo finalmente i guadagni. 
Producendo e commerciando banane tra il ’40 e il ’65 qualcuno di quella famiglia si arricchisce e diventa “miliardario” mentre altri in Italia si ritrovano in un mare di guai economici. 
Per aiutarli i fratelli ricchi non fanno nulla, neppure quando nei momenti più drammatici loro li supplicano di farlo. 
Tutte quelle ricchezze alla fine del secolo rimangono all’ultima della famiglia Piavotto, la più giovane di sette fratelli, senza figli, che vive a Torino nel lusso. 
Lei decide di lasciare tutto alla nipote “povera”, ma dopo la sua morte viene registrato un testamento che destina tutto quanto al marito. 
Quel testamento risulterà falso, ma per annullarlo il Tribunale impiegherà dieci anni stabilendo alla fine che l’eredità spetti solo ai nipoti legittimi. Però tutto sarà scomparso. 
Gli eredi si ritrovano con in mano solo un "pugno di mosche". Qualcuno ancora una volta è riuscito ad impossessarsi di quell'immenso capitale e a farlo sparire! Chi potrà essere stato?

Il racconto ti tutto quanto è accaduto in quasi ottant’anni è pieno di episodi allegri, drammatici, tristi, dolorosi e a volte estremamente mondani. Lutti, malattie, tradimenti coniugali, divorzi, tentativi di suicidio, e forse un rapporto quasi incestuoso tra un padre e sua figlia adottiva. 

Nel finale il racconto si tinge quasi di “giallo”: chi ha fatto il “colpo” da 20miliardi di Lire?

La nipote Gigliola, la vera protagonista del Romanzo, muore nel 2010, senza la soddisfazione di aver visto restituito il prestito che nel lontano 1926 suo padre aveva fatto ai cognati. Tuttavia la sua vita si conclude con grande dignità, malgrado la tanta miseria sofferta e i sacrifici spesi per mantenere la famiglia e crescere bene i suoi figli.

Una bella immagine di donna, di figlia, di moglie e di madre!



DOVE E' AMBIENTATO "MAL(e) D'AFRICA"




"Mal(e) d'Africa" racconta la storia di una famiglia piemontese.
Il Piemonte è presente nelle pagine del Romanzo, in particolare le Langhe, terra natale della protagonista Gigliola Trioglio e poi Torino, l'elegante e bella Torino del ventesimo secolo.
I figli maschi della famiglia Piavotto andarono in Africa nel '26 ed allora molti avvenimenti narrati sono ambientati in quella parte di Africa, così equatoriale come la Somalia, che quando la respiri e la vivi ti inietta nelle vene e nel cuore qualcosa di misterioso e di affascinante, qualcosa che rimarrà per sempre nel tuo DNA e che ti farà sempre desiderare di poterci tornare... lo chiamano il "Mal d'Africa"... qualcosa che va oltre un sentimento od una emozione, qualcosa che non riesci a spiegare!




PERCHE' HO SCRITTO "MAL(e) D'AFRICA"









La storia della famiglia Piavotto, fin da quando ero ragazzo, mi ha sempre molto incuriosito, sia perchè era una storia fortemente legata all'Africa, sia per i tanti avvenimenti che erano accaduti ai componenti di quella famiglia. Una famiglia che mia mamma conosceva bene e quindi io ero affascinato dai suoi racconti... storie a volte tristi e drammatiche, storie a volte mondane...  e poi sempre quell'Africa sullo sfondo, così lontana e diversa, in tutti i suoi aspetti, dal mondo in cui io vivevo... fino a quando anch'io ho potuto vivere un'esperienza africana! Ed allora io stesso ho potuto verificare quanto l'Africa, una volta che la conosci e la vivi, veramente ti entri nelle vene e nel cuore, ti affascini, quasi ti ipnotizzi... Quando rientri dall'Africa non puoi fare a meno di soffrire di Mal d'Africa... ma non è una brutta cosa, anzi!... è un sentimento di malinconia e di nostalgia che è entrato nel tuo DNA e che ti rimarrà per sempre dentro. 
Dai racconti di mia mamma ero comunque stato colpito dal fatto che alcuni componenti di quella famiglia si fossero così tanto arricchiti, tra gli anni '40 e '60, al punto da diventare dei veri "miliardari". Il fatto triste era che contemporaneamente altri di quella stessa famiglia, negli stessi anni, avessero avuto tanti problemi economici e quindi subito tanti guai e dolori... e che i fratelli tanto ricchi non avessero mosso un sol dito per aiutarli! 

Il denaro quanto rovina le famiglie e quanto deteriora i rapporti tra fratelli!

Quando alla fine del secolo, negli anni novanta, venni a sapere che tutte quelle ricchezze erano rimaste nelle mani dell'unica superstite di quella famiglia, che non aveva avuto figli, immaginai che certamente quelle ricchezze le avrebbe ereditate la nipote "povera", che per tutta la vita aveva fatto tanti sacrifici per riuscire comunque a tirare avanti dignitosamente e far crescere e studiare i suoi figli.
Invece tutto quanto si dissolse nel "nulla" dopo una lunga Causa in Tribunale, a seguito di un falso Testamento... Qualcuno ancora era riuscito a portare via tutto ed a lasciare all'erede legittima nulla di più che "un pugno di mosche"!!
Fu a quel punto che in me nacque l'idea di scrivere un Romanzo, che raccontasse quasi un secolo di avvenimenti così incisivi, nel bene e nel male, nella storia della famiglia Piavotto.
Per alcuni anni rimase solo un'idea, poi dopo che venni a conoscenza che era morta anche la nipote che avrebbe dovuto ereditare tutto quanto... la mia idea si è concretizzata... 
L'Africa comunque doveva rimanere nello sfondo di questa storia e pure il Mal d'Africa che io stesso ho dentro di me.... ma i fatti e la triste conclusione hanno trasformato quel Mal d'Africa in Male d'Africa... 
E' per questo che ho deciso di intitolare il mio Romanzo Mal(e) d'Africa... ovvero un'unica espressione che racchiude sia il positivo che il negativo, sia il bene che il male... che l'Africa ha prodotto in quasi un secolo, all'interno della famiglia Piavotto.


martedì 14 aprile 2015

PRESENTAZIONE DEL LIBRO A PIEVE DI CENTO



Il 14 aprile 2015
presso il Circolo Arci 
KINO
a Pieve di Cento (Bologna)

Il prof. Angelo Zannarini
Assessore alle Politiche culturali
del Comune di Pieve di Cento

ha presentato con l'Autore

il libro
"MAL(e) D'AFRICA"
di Bernardino Maria Serenari 




clicca su link sotto e poi sfoglia on-line il pieghevole

http://www.youblisher.com/p/1108409-CondiMenti/






Il Prof. Angelo Zannarini, Assessore alle Attività Culturali del Comune di Pieve di Cento, intervista Bernardino Maria Serenari