martedì 2 giugno 2015

COSA MI DICONO I LETTORI




Debbo dire, con grande soddisfazione e piacere personale, che dopo quasi sei mesi dalla pubblicazione del mio libro "Mal(e) d'Africa" molti lettori mi hanno comunicato il loro più che positivo giudizio.
Sono assolutamente tutti concordi nell'affermare quasi le stesse cose, ovvero dicono di essere stati particolarmente coinvolti dalle vicende dei componenti della famiglia Piavotto ed in particolare da quelle della protagonista Gigliola Trioglio. Tutti particolarmente appassionati alle vicende narrate  e fortemente emozionati. 
Molti riferiscono di essere stati dispiaciuti che il racconto fosse finito una volta letto il 45° capitolo, malgrado il libro sia abbastanza lungo.
Unanime è l'apprezzamento all'autore per essere stato capace di raccontare una storia così lunga e complessa, così ricca di avvenimenti, a volte anche drammatici, che spazia in tutto il ventesimo secolo, con scorrevolezza, con una grande capacità di racconto, evitando intoppi o momenti troppo complicati. In altre parole 45 capitoli che scorrono molto bene!
Un altro complimento che ricevo dai lettori è la gratitudine per aver scritto in un italiano corretto, con frasi ben costruite, con la ricerca di termini giusti e ben collocati.
Riguardo al contenuto, tutti concordano nell'affermare essere assai denso di moralità, sentimento, e pure di molta poesia. A tutti colpisce la grande dignità espressa dalla protagonista Gigliola Trioglio e ben evidenziata dall'autore, . 
Più d'uno tra i lettori ha sostenuto che, in un momento di molti libri un po' troppo "moderni" in questi ultimi anni, finalmente hanno avuto il piacere di leggere un libro che riporta al passato, non solo per i contenuti, ma anche per un palese "romanticismo letterario".
Anche i vari riferimenti storici, che nel racconto di un intero secolo vengono fuori, i lettori affermano essere stati trattati con finezza, senza troppo addentrarsi in essi, proprio per dare più spazio ed evidenza alle vicende famigliari di cui si racconta. 
Apprezzano pure il modo in cui l'Africa, affascinante e coinvolgente per alcuni personaggi del romanzo (e pure per lo stesso autore) rimanga sempre sullo sfondo di tutti i 45 capitoli, senza pesare, senza sovrapporsi troppo agli avvenimenti raccontati.
Un'ultima cosa che mi sorprende è che diversi lettori mi abbiano scritto che secondo loro vi è nel mio libro tutto quello che serve per ricavarne un film o uno sceneggiato televisivo.

Di tutto questo sono onorato e ringrazio.

Un autore, e più in generale un artista, crea la sua opera per creare emozioni e solo se ciò accade egli ha colpito nel segno. Ecco perché io sono felice che chiunque abbia letto "Mal d'Africa" mi confidi di avere provato nella lettura davvero un grande coinvolgimento e delle fortissime emozioni.



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